Tutto è partito dalla CALL
La seconda parte del Laboratorio Il surf non inchiodato - a cura di Alessio Bergamo - è, come per la precedente edizione, intergenerazionale, aperto a tutti gli ex allievi/e della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi a prescindere dall’età e dall’anno di diploma.
Saranno ammessi non più di 16 partecipanti.
La selezione sarà fatta su cv da inviare entro domenica 10 luglio 2022 all' indirizzo teatro.postdiploma@scmmi.it indicando come oggetto della mail
candidatura post diploma TRE SORELLE.
In fase di selezione la precedenza sarà data ai candidati che hanno partecipato alla prima tappa del progetto Il surf non inchiodato (febbraio 2022) e che volessero seguire la seconda.
Laboratorio
Periodo: da lunedì 29 agosto a venerdì 9 settembre 2022 (giorno di riposo – 4 settembre 2022)
Orario: lun-ven dalle 10 alle 20, sabato dalle 10 alle 18.
Sede: via Salasco 4, Milano - Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
Costo per partecipante: euro 200
I candidati selezionati riceveranno la conferma entro venerdì 15 luglio. Il pagamento della quota di partecipazione dovrà essere effettuato entro mercoledì 20 luglio. Le informazioni relative alla preparazione richiesta per partecipare al laboratorio saranno inviate dopo il 20 luglio.
Alessio Bergamo ci racconta ...
La seconda tappa del nostro laboratorio Il surf non inchiodato si è conclusa il 9 settembre…. con la decisione di non concludere.
Proseguiremo il lavoro sino ad arrivare ad una performance che potrà stare in piedi e far ripercorrere ad attori e astanti questo bellissimo cammino chiamato Tre sorelle.
In questo senso la seconda tappa è appunto una tappa di avvicinamento a questa autonomia di esistenza della futura performance. Chi legge si potrà domandare perché uso queste parole (performance, percorso, astanti) e non, ad esempio, dramma, spettacolo e spettatori. La risposta è che quello che stiamo cercando di fare potrà essere definito in termini tradizionali (forse, ma non ci teniamo) solo a posteriori, una volta concluso il percorso. Per il momento e, desideriamo, anche davanti a chi un giorno verrà a vedere le nostre performance quando le apriremo, stiamo semplicemente cercando di attivare un sistema di impulsi e reazioni, di paesaggi interni alla fantasia degli attori, che siano impugnabili, ripetibili e condivisi da parte di tutto l’ensemble di attori. Ensemble che stiamo formando in maniera tale da poter compiere il percorso scenico nei termini di “estetica” teatrale indicati nella call. E cioè: surfare in scena su un mare autentico, in movimento. Permettere all’azione di attraversare, di decentrare i performer, così che possano poi proseguire sulla scena arricchiti di tutte le spinte che le onde delle interrelazioni tra loro, tra loro e gli astanti e tra loro e i personaggi, gli forniranno durante la performance.
La tappa di agosto-settembre ha avuto ancora in molto la necessità di approfondire la conoscenza di un’opera così complessa e ricca, la conoscenza delle immagini, del loro portato, della loro funzione drammatica e quindi della loro piena “spendibilità” sulla scena. Il centro del lavoro si è spostato, pian piano, dalla ricerca di analoghi personali per conoscere quelle immagini, al loro uso all’interno delle dinamiche drammatiche e anche, qui e lì, al loro passare, mai del tutto e mai definitivamente, nel sottotesto.
Alessio Bergamo