Il laboratorio
La necessità di una prassi rivolta al percorso formativo, e non solo performativo, delle attrici e degli attori e all’emancipazione dei propri strumenti di lettura critica delle opere, suggerisce una proposta volta all’osservazione e alla pratica di quelli che sono i tratti fondamentali della traduzione scenica, linguistica e letterale dei testi, attraverso un esame approfondito della drammaturgia e di ogni suo possibile travestimento.
Questo laboratorio incontra, usa e attraversa il magma letterario di Edoardo Sanguineti, autore che ha teorizzato, più di ogni altro, per mezzo della sperimentazione e dell’esercizio, la condizione di una lingua in progressivo decadimento verso la sua definiva scomparsa.
Nel descrivere la sua scrittura Sanguineti parla di “un lessico francamente regressivo, di un “sotto parlato oniroide” articolato “entro un registro deliberatamente depauperato e ristretto, in una sintassi sbalordita e deficiente”.
L’esercizio su questa specie di grammatica de-generativa, utile se non necessaria per una lettura moderna di ogni materiale drammaturgico, ed il tentativo di maturarne per la scena gli elementi fondamentali, concorrono alla formulazione di una ipotesi di lavoro che si sviluppa intorno ad immagini di sottrazione, di spaesamento, di rifugio nelle zone più inconsuete dello spazio scenico, di perdita del centro, di spostamenti di fuoco; di negazione del senso più canonizzato e irrigidito del testo, in favore di una nuova tessitura, autonoma, nella quale possano confluire, contemporaneamente, tutti gli elementi necessari.
Una strategia che non prevede particolari artifici scenografici, un’attenta definizione dei personaggi, un arioso svolgimento della vicenda, poiché il concetto che la legittima si articola nel senso del circoscrivere un luogo del pensiero, dell’abbandono, affrancato da ogni possibile riferimento psicologico.
All’attore che si presta a questo incontro, alla considerazione di un concetto estraneo alla propria formazione di attore “psicologico e performativo”, privo, forse, di alcuni strumenti necessari per l’apprendimento e l’esercizio di questa proposta, si chiede di prestarsi con “meraviglia”, di contribuire alla definizione di questo “luogo”, creando una sua maschera di nudità, per così dire, biologica, e di confluire, naturalmente, nella tessitura, in questo montaggio di passaggi e di rimandi, confrontandosi con la difficoltà di non avere punti di riferimento tradizionali se non quelli del proprio sentire e del proprio vedere.
Questa proposta di lavoro si illude della de-generata aspirazione di cogliere le parole nel momento sfuggente ed irripetibile in cui, svincolandosi dal proprio significato, si “mostrano”, in transito, verso un altro luogo.
Non è possibile partecipare di questo avvenimento, oggi (e forse non lo è mai stato), ma crediamo che nella pratica di questa illusione, articolata, consapevolmente, nell’ambito della necessità personale, si possa cercare una possibile contemporaneità.
Memoria pubblica di questo percorso potrà essere, se necessario, la restituzione scenica, in forma strutturata, delle trame drammaturgiche costruite insieme agli attori che ne saranno anche consapevoli interpreti.
La call
La presente call è aperta agli ex allievi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi dei corsi di Teatrodanza e Recitazione, fino all’età di trent’anni.
Saranno ammessi non più di 12 partecipanti (Il corso partirà con minimo 6 partecipanti)
La selezione si svolgerà sulla base del curriculum da inviare entro domenica 13 novembre 2022 all'indirizzo teatro.postdiploma@scmmi.it indicando come oggetto della mail candidatura Storie Naturali.
Laboratorio
Periodo: da lunedì 12 a giovedì 22 dicembre 2022 (giorno di riposo – sabato 17 settembre 2022)
Orario: lun-ven dalle 10 alle 20, sabato dalle 10 alle 18.
Sede: via Salasco 4, Milano - Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
I candidati selezionati riceveranno la conferma entro il lunedì 21 novembre 2022. Le informazioni relative alla preparazione al laboratorio saranno inviate dopo il 21 novembre 2022.
La partecipazione al laboratorio è gratuita.
Marco Lucchesi
Marco Lucchesi è un regista teatrale italiano.
Inizia il suo lavoro come regista/documentarista nel 1981 realizzando vari documentari per la Corona Cinematografica.
Nello stesso anno partecipa ad alcuni allestimenti del Piccolo Teatro di Milano presentando una elaborazione del Caligola di Albert Camus. Lavora quindi come assistente di Eduardo De Filippo (Teatro Ateneo, Mettiti al passo di Claudio Brachino) e Gabriele Lavia (Teatro Eliseo, Tito Andronico)
Fonda quindi nel 1985 il Teatro Due di Roma.
Continua...