Chiara Claudi


Attrice, cantante e insegnante di voce, diplomata all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Ha lavorato come attrice al Piccolo Teatro di Milano con Massimo Popolizio ne “Le Rane”, per la regia di Luca Ronconi, con Andrea Jonasson ne “La storia della bambola abbandonata”, per la regia di Strehler ripresa da Andrea Jonasson. Ha lavorato anche con Valeria Ciangottini e Paolo Bonacelli nel “Victor o i bambini al potere” per la regia di Mario Missiroli allo stabile di Sardegna, e sempre per la regia di Mario Missiroli ha lavorato anche in “Operetta Italiana”.Ha lavorato anche al fianco di Luca barbareschi e Filippo Dini ne “Il Discorso del re” per la regia di Luca Barbareschi.

Ha recitato inoltre in alcune fiction tv: Incantesimo 9, Giorni da leone con Luca Barbareschi, Imperia la grande cortigiana, Nati ieri. Per il cinema ha lavorato con Paolo Virzì in “Tutta la vita davanti” .

Specializzata in voce, ha studiato e studia con i maestri della Roy Hart Theatre: Kevin Crawford, Ivan Midderigh, Marie Paul Marthe, Richard Armstrong, Jonathan Hart, Kaya Anderson, Albino Bignamini e Noah Pikes. Ha studiato canto con varie insegnanti. Ha frequentato il corso di Alta Formazione in Vocologia Artistica con, fra gli altri, il dottor Franco Fussi, la dottoressa Silvia Magnani e il dottor Alfonso Borragàn, presso l’Università di Bologna. Studia il metodo Linklater con Margarete Assmuth con la quale collabora anche come docente. Si è diplomata come counsellor professionista presso l’istituto di Psicosintesi di Milano

Partecipa a Conferenze Internazionali con il VASTA dove tiene seminari sulla voce a livello internazionale. Da qualche anno collabora come insegnante di voce e canto con l' Università di Lethbridge (Alberta-Canada), con L'Universitad Mayor a Santiago (Cile) e ha tenuto seminari all' AMAW - Anthony Meindl's Actor Workshop (Vancouver-Canada)

Il suo modo di lavorare si basa sull'essere umano, sulla pedagogia della Roy Hart Theatre del Linklater e dell'approccio psicosintetico.

Un lavoro sul corpo-voce e la relazione che c'è fra di essi e l'emozione.

Lo "strumento" di base è il gioco teatrale e l'ascolto.

Un gioco serio, che porta gli allievi a scoprire non solo vari mondi vocali, ma ciò che essi racchiudono.

E che cos'è la voce se non la rappresentazione finale di tutto il nostro mondo interiore?

Educare, dal latino- ex ducere- tirare fuori.

I giovani ( come gli attori) non sono vasi da riempire, ma fuochi da suscitare.

Plutarco