SABBIA

LE DOMENICHE DELLA DANZA

Direzione artistica di Marinella Guatterini

Otto spettacoli di danza live e quattro in video per
MORSI INEDITI 2020
11 / 18 / 25 ottobre 2020 ore 20:00
via Salasco 4 – Sala Teatro
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

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Sull’importanza dello sguardo e della fuga dal pensiero

di Marinella Guatterini

La “fuga dal pensiero” equivale paradossalmente a un elogio del fare. A un’inflessibile, premeditata, imperturbabile, necessità di questo fare, prima di ogni elucubrazione. Qui non siamo all’Istituto Benjamenta, luogo sospeso e senza tempo, in cui svolazzano le idee meravigliose e quanto mai attuali di Robert Walser (in Jacob von Guten, il suo capolavoro), ma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi che, persino nell’ostinata ma quanto mai passionale decisione di non sorvolare neppure sulla confezione del suo sesto festival MORSI INEDITI ha abolito il NON FARE, i bui pensieri del lockdown, la depressione di una pandemia peraltro ancora tra noi. Mais on s'en fout. Anzi, proprio questa condizione costrittiva e di cattività, come scrive Tatiana Olear, la nostra nuova Direttrice, ha spronato tutti, studenti, docenti e non docenti, ad uscire dall’abituale routine, a inventarsi percorsi diversi, e alla fine persino profetici.

Sposo il titolo teatrale MORSI INEDITI (da MORSI +TESTE INEDITE) in un senso ancor più allargato: anche le proposte di danza, in specie quelle nate nelle viscere del “mal cattivo”, non sarebbero scaturite in tempi “normali”.
Esempio eclatante ne sono le Coreografie in assenza - Una restituzione poetica e materica del lavoro di ricerca in assenza di movimento e con 26 danzatori del 2° e 3° Corso Danzatore di Paola Lattanzi. Ovvero, un’opera maiuscola che, terminata già nel maggio scorso, sarà documentata in una mostra decisa ad accompagnare tutta la rassegna. Sì perché, ispirandosi alla fotografia di Francesca Woodman, tra le più importati artiste visive del XX° secolo anche per aver posto al centro del suo lavoro il corpo con tecniche di autoscatto, e pure di sovra-esposizione, la Lattanzi ha ripensato al proprio lavoro di composizione nella fissità bidimensionale della fotografia. Ma tale stasi difficilmente si può considerare tale: le immagini, peraltro intense e bellissime di ciascun danzatore, rivelano un’importante relazione spazio-tempo, una pulizia che esclude il superfluo, e quel divario tra forma e idea che ancora una volta può avere a che fare con il nostro leitmotiv: “la fuga dal pensiero” preconfezionato, progettato, non esposto alle preziose benedizioni del caso nell’atto creativo. Queste fotografie in mostra sono coreografiche.

Ai dubbiosi consiglio la lettura di Questione di sguardi. Sette inviti al vedere fra storia dell’arte e quotidianità, di John Berger, in specie quando scrive. “Osservare un’immagine è un gesto in apparenza semplice, naturale come respirare, ma in realtà attiva meccanismi socioculturali complessi”. “Oggi siamo esposti a migliaia di messaggi visivi ma, paradossalmente, siamo sempre meno capaci di vedere: accettiamo senza fiatare le promesse della pubblicità e attribuiamo ai quadri del passato un valore che forse non possiedono”. Facciamo dunque attenzione nell’osservare la passerella di video, sempre confezionati durante il lockdown, possibilmente con stupita meraviglia, e rimettendo in discussione ciò che crediamo di sapere sulla coreografia e sull’arte, bersagliando lo sguardo in modo attivo e perché no, critico. Questa vetrina online unisce, in sintesi, il ben più lungo Appunti sul verde di Julie Ann Anzilotti, coadiuvata da Paola Bedoni, e su musiche di Steven Brown e Ezio Bosso; il completo 10 Pagine di Emanuela Tagliavia, su musica di Giampaolo Testoni (entrambi per l’ex- Primo Corso Danzatore) e l’intero Wake di Biagio Caravano su Uya della compositrice Tanya Tagaq (ex-Terzo Corso Danzatore). Sono lavori nati nelle case, negli spazi piccoli, larghi, all’aperto, e comunque nei “recinti” degli allievi, ma l’inflessibile occhio tecnico/creativo dei docenti li ha resi speciali.

L’apertura di MORSI INEDITI - DANZA (11 ottobre 2020) si sposa anche al perdurante progetto En Avant, nato insieme al Festival, e dedicato esclusivamente ai lavori dei nostri danzatori, spesso coadiuvati da drammaturghi, registi e tutor/docenti di una Scuola che ha fatto della comunione dei suoi diversi comparti - come quest’anno dimostra l’abbinamento a Teste Inedite - un fiore all’occhiello della sua diversità didattica nazionale.

I due primi En Avant sono in video, gli altri tre, che seguono, sono live e tutti quanti confezionati dagli appena diplomati.

La seconda giornata dedicata alla Danza (18 ottobre 2020) ha un impianto simile alla prima, salvo che ai video sopracitati si aggiunge una sintesi del più esteso Fisica dell’aspra comunione, concepito su alcuni brani del Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen da Claudia Castellucci. Il caso ha voluto che mentre l’artista e cofondatrice in primis della Sociètas Raffaello Sanzio e poi di varie sue Scuole, era intenta nell’allestimento “contingentato” della sua pièce alla Paolo Grassi, si diffondesse la notizia della sua futura conquista del Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2020 (in questi giorni, il 16 ottobre) abbinata proprio alla messinscena di Fisica dell’aspra comunione ma nell’interpretazione della sua Compagnia. Tutto ciò ha scatenato grande interesse attorno al lavoro dei 13 performer dell’ex-Terzo Corso Danzatore ma non poté essere soddisfatto che grazie ad interviste a distanza. Bene così. Il Corso Danzatore non sceglie a caso i Maestri posti alla guida delle proprie Masterclass, e quella della Castellucci ha fortemente segnato l’intero gruppo degli allora diplomanti.

Quanto all’esposizione live, in questo secondo appuntamento scendono in campo i danzatori dell’ex Secondo Corso Danzatore con due creazioni di coppia.

Si aumenta nel finale, nel terzo appuntamento (25 ottobre 2020) e qui tra l’esposizione fotografica della Lattanzi, e i video accostati in modi diversificati, sono tre le novità affidate agli studenti diplomati. Tra queste spicca una pièce, Citerone di Michele Colturi, selezionato già in giugno dalla giuria del “XXII Premio Internazionale Padova Danza Teatro” tra ben 144 giovani provenienti da tutta Europa e rimasti in otto per l’attribuzione, il 7 e 8 ottobre 2020, dell’ambito premio monetario ma che soprattutto metterà in residenza anche la confezione dell’intero lavoro (per Colturi, al momento, di soli 20 minuti). È questa una segnalazione che non vuole di certo sminuire gli exploit degli altri nostri danzatori diplomati, tutti impegnati qua e là al di fuori della Scuola. Ma che conferma non solo la bontà dell’insegnamento impartito dai docenti del Corso, ma anche la sua complessità, il suo continuo intrecciarsi con le altre arti teatrali, video e altro. Una vitalità che sta nei fatti e nel fare di quanti - e sono moltissimi usciti dalla Scuola -, hanno letteralmente invaso la scena performativa e di danza contemporanea italiana e non solo

PRESENTE REMOTO

Every Sunday in Sala Teatro - PROIEZIONI

WAKE
di Biagio Caravano
Sequenza coreografica con i Danzatori del 3° anno
Vincenzina Cappelli, Tommaso Cavalcanti, Michele Colturi, Violetta Cottini, Valentina De Pascalis, Andrea Giaretta, Miranda Meneghetti, Andreyna Ordaz Carias, Sofia Pazzocco, Melissa Seclì, Simona Tedeschini, Selene Tognoli, Serena Zimolo
Musica Uya di Tanya Tagaq

Apparizione, sparizione, Wake - La costruzione del video è gestita in modo da esaltare la potenza della danza; mette al centro il corpo come oggetto del fraintendimento nella costruzione di uno sguardo comune, utopico. Il rimando ad un altrove.
È un continuo reverbero che si propaga ed espande in una dinamica di scorrimento che comprende la precarietà del momento e l’abitare una porzione di spazio ridotta.
Un luogo precario, domestico e selvaggio dove si valutano in tempo reale tutti i disequilibri.
Il gesto dell’apparizione e della sparizione è l'oggetto in comune che mette in relazione tutti in un unico lavoro collettivo.

DIECI PAGINE
di Emanuela Tagliavia
Sequenza coreografica con i Danzatori del 1° anno
Gaia Arnese, Marta Maria Bonera, Valeria Cadenelli, Simona D'Aquila, Michele Ermini, Maria Celeste Farmeli Mathieu, Elena Fontana, Eleonora Gambini, Claudio Gattulli, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi, Alessia Lombardi, Ludovica Manco, Giuliana Martinez, Federico Pedriali, Valeria Pertoni, Tathiana Pignataro, Julia Weronika Rydzyk, Alessia Sirago, Gaia Stacchini, Micol Vona, Giuseppe Zagaria
Musica Giampaolo Testoni

In clausura mi faccio bastare un metronomo per 22 danzatori
- Durante il periodo di lezioni, rigorosamente on - line, abbiamo lavorato su una sequenza che ciascuno degli allievi aveva il compito di inserire nei propri spazi quotidiani e che abbiamo successivamente, in fase di montaggio del video, raggruppato per affinità.
Lavorando sempre con un metronomo o in assenza di musica, sempre in fase di montaggio, il compositore Giampaolo Testoni, ha scritto e sovrapposto i commenti musicali che accompagnano i movimenti.

APPUNTI SUL VERDE (inedito)
di Julie Ann Anzilotti
Sequenza coreografica con i Danzatori del 1° anno
Gaia Arnese, Marta Maria Bonera, Valeria Cadenelli, Simona D'Aquila, Michele Ermini, Maria Celeste Farmeli Mathieu, Elena Fontana,Eleonora Gambini, Claudio Gattulli, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi, Alessia Lombardi, Ludovica Manco, Giuliana Martinez, Federico Pedriali, Valeria Pertoni, Tathiana Pignataro, Julia Weronika Rydzyk, Alessia Sirago, Gaia Stacchini, Micol Vona, Giuseppe Zagaria

Assistenza alla coreografia Paola Bedoni
Musica Steven Brown e Ezio Bosso

Partendo dall'attrazione individuale per il nord o il sud, passando per le regioni rappresentate dalla provenienza degli allievi danzatori, toccando sentimenti come la gioia, l'armonia e individuandone il ritmo, ci siamo concentrati sulla ricerca personale di ciascuno sul colore verde, sulle sue possibili molteplici implicazioni e associazioni.
Sono nati così degli 'a solo', frutto della ricerca di ogni singolo danzatore, elaborati e perfezionati attraverso le lezioni on line.
Vengono proposti tutti e 22 in questo video insieme a momenti corali che intersecano e scandiscono le sequenze.

FISICA DELL'ASPRA COMUNIONE (dal 18/10/2020)
di Claudia Castellucci
Masterclass con i Danzatori del 3°anno
Musica Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen

Un seminario sulla dimensione temporale della danza trattata dal punto di vista della pausa e dei momenti di transizione. Il seminario cerca di trasmettere il senso e il significato del ritmo a partire dalla stessa struttura cronologica della giornata di scuola, caratterizzando i diversi momenti con specifici studi, esercizi, pause, riflessioni. Il ritmo sta alla base della concezione della danza presa in esame e, dal punto di vista teorico, si discute soprattutto quella parte del tempo che determina il trapasso da un momento all’altro, nella continuità di una durata. Una danza “trapassante”, che tratta l’intervallo e la pausa musicali in modo specifico, come momenti essenziali della struttura ritmica del movimento.

domenica 11 ottobre - ore 20:00 LIVE

DOUBLETHINK
Coreografia e interpretazione Sofia Pazzocco, Simona Tedeschini
Musica Licidana - Apparat, New Romantic - Andy Stott
Durata 15 min

Doublethink è il neologismo inventato da George Orwell per indicare il meccanismo psicologico che svela l'incoerenza del pensiero umano.
Il soggetto pensante a seconda della situazione in cui si trova è portato a guidare, talvolta nello stesso discorso, il suo pensiero in due direzioni completamente opposte, in modo da non porsi mai al di fuori dell’ortodossia.

SABBIA
Coreografia Tommaso Cavalcanti
Interprete Enzina Cappelli
Musica Alessandro Cortini
Durata 16 min

Sabbia è un progetto che indaga gli effetti della convivenza forzata di mente e corpo, improvvisamente confinati nelle mura domestiche; gli isterismi fisici suscitati dall'intensa esperienza e il trauma psichico dell'inaspettata impossibilità di poter uscire dalla propria casa.
Nella scena il performer si mette alla prova nel raccontare e rappresentare le emozioni contrastanti che lo hanno abitato nel periodo del lockdown, tentando di trovare una linea di comunicazione più profonda e onesta con il proprio corpo.

VERTIGINI
Coreografia Serena Zimolo
Interpreti Tommaso Cavalcanti, Serena Zimolo
Drammaturgia Irene Conte
Musica realizzazione personale

Durata 12 min

Due corpi. 374 centimetri. In scena, solo loro, con la loro statura, con quel senso di vertigine nei loro occhi che nessuno sembra arrivare a notare. Altezza e bassezza. Lunghezza e brevità. Ma chi decide una misura? Chi stabilisce un standard in base al quale definirsi? Che cos'è la normalità?

domenica 18 ottobre - ore 20:00 LIVE

ENTAGLEMENT - "Sette brevi lezioni di Fisica”

Coreografia Manuela Victoria Colacicco
Interpreti Martina Di Prato, Rafael Candela
Drammaturgia Eliana Rotella
Musica Viola Sonata op. 147, Jazz Suite n° 2 di Dimitrij Šostakovič
Durata 13 min

Il microcosmo è la parte di mondo più piccola, sfuggente e complessa che ci sia permesso osservare, in cui tempo e spazio sono indeterminati e variano a seconda delle interazioni continue e casuali tra le particelle che lo compongono....Il lavoro ha come obiettivo la rappresentazione di un mondo che è un meccanismo a incastri, abitato da una danza che permette all’individuo di affermarsi singolarmente solo nel momento in cui è pronto a ricevere dall’altro.

JOLLY - “Il gioco come mezzo e limite per relazionarsi”
Coreografia Emma Rebughini
Interpreti Deborah Congedo, Rossella Del Vecchio
Tutor Paola Lattanzi
Drammaturgia Eliana Rotella
Musica Underground Tango di Goran Bregović e Les deux guitares di Opa Tsupa
Durata 12 min

Fonte d'ispirazione è stata la lettura del secondo quadro dell'opera teatrale Il pubblico di Federico Garcìa Lorca, un dialogo tra due personaggi che non hanno la possibilità di relazionarsi tra loro, in quanto omosessuali e condannati dalla società spagnola del primo
Novecento. L'unica occasione che consentirebbe loro di avvicinarsi e stringere un legame è interagire attraverso il gioco, perché esso è finzione, evasione, comprende molteplici possibilità di relazione e permette di immaginare forme e nature diverse da quelle che possiedono nella realtà.

domenica 25 ottobre - ore 20:00 LIVE

MAELSTRŐM
Coreografia e interpretazione Melissa Seclì
Consulenza registica e video Emanuele Giorgetti
Musica Giants e Trnt di Trentemøller
durata 15 min

Un Maelström, parola nordeuropea composta da malen «girare» e strio «corrente», è una forza naturale che entra con prepotenza in passaggi molto stretti, non riuscendo più a fluire agevolmente. Così, il mio corpo è immerso in un luogo angusto e stretto, alla costante ricerca di una chiave che lo faccia arrivare ad una liberazione, prendendo così parte al tutto circostante. Di quale materia è costituita l'anima? È immaginaria o reale? La rivelazione di un'anima come entità, fenomeno naturale, Maelström.

SCHERZO
Coreografia Andrea Giaretta
Interpreti Tommaso Cavalcanti, Andrea Giaretta
Musica Scherzo in B flat major, D.593 di Franz Schubert
Durata 5’

Lo spettacolo nasce dalla voglia di poter danzare senza avere la necessità di dover affermare niente di intellettualmente pregno di significato, ma per il solo piacere di farlo.
Si è partiti da una musica carica di allegria e spensieratezza per creare una coreografia che potesse accostarvisi dolcemente, nello spirito degli intermezzi, prendendoci la licenza di poter
scherzare anche con la danza stessa.

CITERONE
Coreografia Michele Ifigenia Colturi
Interpreti Enzina Cappelli, Andreyna De la Soledad
Musica Tetrametro di Michele Ifigenia Colturi
Durata 20’

“Io, il figlio di Zeus, sono ora qui, in questa terra di Tebe, io, Diòniso […] Ho mutato il mio aspetto divino in sembianze umane, sono giunto alla fonte Dirce, alle acque dell'Ismeno […]Mi sono spinto sin qui, subito dopo avere fatto danzare l'Asia, introdotto i miei riti, per rivelarmi dio ai mortali. In Grecia, ho cominciato a scatenare grida acute di donne proprio a Tebe, ne ho ricoperto il corpo con la pelle del cerbiatto, ho messo nelle loro mani il tirso, un'arma avvolta di edera.”

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