Castellucci Photo Pierre Planchenault

Claudia Castellucci in Paolo Grassi per il diploma dei Danzatori di Marinella Guatterini

dal 15 giugno al 4 luglio 2020 in Sala Teatro

Studio su Catalogue d’Oisaux di Olivier Messiaen con i Danzatori diplomandi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Crediti

Masterclass - 15 giugno – 4 luglio 2020
Corso Danzatore della Scuola Civica Paolo Grassi di Milano
dimostrazione a porte chiuse venerdì 3 luglio 2020 – ore 12:30
Sala Teatro – Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Conduzione di Claudia Castellucci

Assistenza di Sissj Bassani e Alessandro Bedosti

Organizzazione Camilla Rizzi

Coordinatore Corso Danzatore Marinella Guatterini

Danzatori Vincenzina Cappelli, Tommaso Cavalcanti, Michele Colturi, Violetta Cottini, Valentina De Pascalis, Andrea Giaretta, Miranda Meneghetti, Andreyna Ordaz Carias, Sofia Pazzocco, Melissa Seclì, Simona Tedeschini, Selene Tognoli, Serena Zimolo.

Castellucci Photo Pierre Planchenault 2

Il seminario sulla dimensione temporale della danza di Claudia Castellucci

Dal 15 giugno 2020, premiando la caparbietà della Direzione, che si è spesa per superare ogni difficoltà imposta dal lungo periodo di lockdown, la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi ha riaperto una piccola parte delle sue aule ed ha ripreso alcune ineludibili lezioni in presenza.
Non poteva essere più felice la ripresa per i giovani Danzatori diplomandi, impegnati in Sala Teatro in una Masterclass condotta da Claudia Castellucci, drammaturga, coreografa e didatta a cui, proprio in questi giorni, La Biennale Danza di Venezia ha attribuito il Leone d’Argento.

Il lavoro che Claudia Castellucci sta conducendo con gli allievi dell’Atelier di Teatrodanza della Paolo Grassi - Corso Danzatore coordinato da Marinella Guatterini - è un seminario sulla dimensione temporale della danza trattata dal punto di vista della pausa e dei momenti di transizione. Il seminario cerca di trasmettere il senso e il significato del ritmo a partire dalla stessa struttura cronologica della giornata di scuola, caratterizzando i diversi momenti con specifici studi, esercizi, pause, riflessioni. Il ritmo sta alla base della concezione della danza presa in esame e, dal punto di vista teorico, si discute soprattutto quella parte del tempo che determina il trapasso da un momento all’altro, nella continuità di una durata. Una danza “trapassante”, che tratta l’intervallo e la pausa musicali in modo specifico, come momenti essenziali della struttura ritmica del movimento.

In un impianto così ancorato alla dimensione temporale della danza, la musica è il fondamento, sia in termini di legame puntuale con i passi e gli atti, sia in termini di contrasto.

Il materiale coreografico messo a disposizione dei danzatori per lo studio (come la scelta dei brani musicali) si basa sul Catalogue d’Oisaux di Olivier Messiaen che pure ha informato la danza “Fisica dell’aspra comunione”, lo spettacolo che debutterà in prima assoluta il 16 ottobre 2020 (Teatro Piccolo Arsenale, ore 21) nell’ambito del 14° Festival Internazionale di Danza Contemporanea/Biennale Danza di Venezia.

Lo studio proposto in questo seminario teorico e pratico comprende:

  • × Coro-ginnastica, movimenti che si compiono in circolo, seguendo una musica creata appositamente.
  • × Movimento ritmico, in relazione alla musica.
  • × Esercizi di psicologia della durata, mediante i quali si approfondisce la specificità del concetto di “interpretazione” proprio della danza, tra fisicità reale e mimesi. Questa parte della giornata è specificamente dedicata alla discussione analitica con e tra gli Studenti Danzatori.
  • × Costruzione di una danza e sua manifestazione pubblica.

In ossequio alle norme che tutelano la salute pubblica, l’esercitazione non avrà, com’è consuetudine della Paolo Grassi, un esito spettacolare, ma sarà eseguita come mera dimostrazione di lavoro a porte chiuse e per la sola commissione d’esame venerdì 3 luglio alle 12:30. La Direzione si augura di poter mostrare il lavoro in un momento successivo, quando l’emergenza Covid sarà finalmente passata. Noi tutti non vediamo l’ora di assistervi.

CLAUDIA CASTELLUCCI - Nota biografica

Drammaturga, coreografa e didatta, Claudia Castellucci nasce a Cesena nel 1958. Durante gli anni della sua formazione scolastica a indirizzo artistico (Liceo Artistico, Sezione Architettonica e Accademia di Belle Arti a Bologna Sezione di Pittura), fonda con il fratello Romeo, Chiara Guidi e Paolo Guidi la Societas Raffaello Sanzio, una compagnia di teatro attiva dal 1981 al 2006, anno in cui si trasforma in Societas, dando luogo a sviluppi distinti per ognuno degli artisti fondatori. Da allora ha continuato a produrre arte, tra cui la mostra I passanti, un’esposizione di ritagli di giornale con l’applicazione di giudizi morali e La Celebrazione dei gesti istoriali, un’azione imitativa su una sequenza di propri disegni. Dopo aver scritto i dialoghi Santa Sofia-Teatro Khmer, manifesto di un teatro iconoclasta messo in scena dalla Socìetas nel 1986, Claudia Castellucci incomincia una propria ricerca metrica e melodica che trasmette e approfondisce nella Scuola teatrica della discesa, un insieme di giovani che si incontra regolarmente per cinque anni unendo alla ginnastica una pratica filosofica (1989-1993). Negli anni successivi lo studio si allarga al movimento ritmico. Sue sono le principali sequenze motorie in Giulio Cesare, 1997, di cui cura pure la oratoria gestuale classica, così come in Genesi. From the museum of sleep, 1999. Dal 1993 al 1999 riprende altri cicli triennali di libera scuola, sempre improntati sulla ginnastica e sulla filosofia e poi, nel 2003, incomincia un’altra scuola più specificamente rivolta al movimento ritmico: la Stoa, con sede a Cesena, presso il Teatro Comandini, sede della Compagnia. Anche la Stoa è scandita da incontri regolari lungo tutte le stagioni e dura cinque anni, nei quali si realizzano i Balli, danze improntate a un’interpretazione del movimento che considerano il tempo come dimensione principale. E’ allora che Claudia Castellucci intraprende studi particolari sul movimento ritmico circolare, in rapporto alla musica, avvicinandosi alle esperienze folkloriche più arcaiche. Un viaggio di studio al Tànchàztalalkozo di Budapest nel 2004 le fa scoprire i campi di ballo nella regione moldava della Romania, che frequenta in estate per due anni. E’ a partire dallo stesso interesse per il ritmo che incomincia lo studio del canto gregoriano con il prof. Nino Albarosa, già ordinario di paleografia e semiologia gregoriana all'Università degli Studi di Udine. L’estetica gregoriana segue un principio non mensurale del ritmo, indifferente alla quantità, che Claudia Castellucci esperimenta nei Balli. Nel 2009 Claudia Castellucci fonda Mòra (il cui nome sta a indicare la pausa più piccola, utile a distinguere due suoni), una compagnia di ballo che realizza Homo Turbae su musiche per organo di Olivier Messiaen. Questa esperienza apre a una lunga parentesi di ritiro dalle scene e di approfondimento di una danza che consideri l’integrità del ritmo nelle sue componenti del battere e del levare, grazie all’impulso proveniente dalla concezione di ‘ritmo melodico’ di Olivier Messiaen. Ha così origine la Scuola Mòra, (2015-2019), per giungere nuovamente a costituirsi in Compagnia, nel 2019, con cui realizza il ballo Verso la specie, danza che prende a modello la metrica della poesia greca arcaica, la meta-danza

All’inizio della città di Roma, sulle prime transazioni sociali di un’umanità alle prese con la vita di massa, e la danza Il trattamento delle onde, basata sul suono delle campane. Nel 2011 conduce l’École du rythme nella città di Bordeaux, in occasione della Biennale di Arte Urbana. Nel 2012 comincia a comporre Il Regno profondo, un dramma diviso in tre parti: il monologo La vita delle vite, la ballata Dialogo degli schiavi, con gli arrangiamenti musicali di Scott Gibbons (2013) e il dialogo Perché sei qui? (2017). Nel 2014 fonda la Scuola Cònia, un corso estivo di Tecnica della Rappresentazione che si sviluppa in tre anni, rivolta a Studenti che vogliono realizzare le loro idee in un contesto critico, alimentato da diversi Docenti esterni, specialisti di discipline estetiche. Dal 2015 prosegue la sua idea di una scuola concepita come opera d’arte, attraverso “Esercitazioni Ritmiche” e “Frammenti Scolastici” che hanno luogo in Italia e all’Estero. Scrive i dialoghi di alcune opere di Romeo Castellucci (Metope del Partenone, Go down Moses, Democracy in America, The Minister’s Black Veil e La vita nuova). Scrive diversi testi di drammaturgia, di arte scolastica e di coreografia. Tra questi: Uovo di bocca (Bollati Boringhieri 2000), Setta Scuola di tecnica drammatica (Quodlibet 2015), e Bollettini della Danza (Edizioni Sete 2019).