Sergels torg mot väst 2009

Personkrets 3.1 - Morire di classe

di Lars Norén a cura di Marco Plini

1-2-3 luglio 2021
Teatrino di via Salasco, 4
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Gli Attori del II anno Corso Recitazione si apprestano a concludere l’anno scolastico con Marco Plini.

Regista, docente e coordinatore del corso Regia, Marco Plini ha continuando a tenere ferma l'attenzione sulla drammaturgia straniera contemporanea: in questi ultimi anni, grazie al laboratorio didattico con gli attori, abbiamo incontrato David Greig, Mark Ravenhill, Sarah Kane, Philip Ridley e tutta quella generazione di giovani autori che impiegavano materiale molto esplicito e apertamente conflittuale per esplorare il nostro modo di vivere e di essere.
Abbandonando per un pò il mondo anglosassone, il testo scelto quest'anno è Personkrets 3.1 - morire di classe di Lars Norén poeta, romanziere, drammaturgo e regista teatrale svedese che ci ha lasciati lo scorso gennaio. Il è il fascicolo nel quale l’amministrazione della città di Stoccolma classifica le persone che vivono ai margini della società: alcolizzati, drogati, prostitute, psicotici, senza tetto o disoccupati. E con parte di loro Norén ha condiviso il quotidiano, vivendo addirittura per mesi a Sergel Torg, una piazza del centro di Stoccolma. Ed è di loro che in questo lavoro si parla.

L’operazione che ruota intorno al modulo didattico e alla sua messa in scena ha, tra l'altro, il pregio dello sviluppo di una feconda interdipartimentalità: la traduzione del testo è frutto della collaborazione tra la Paolo Grassi e la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli, la traduzione così ottenuta è stata a sua volta manipolata dagli Autori del Terzo Corso per essere infine adattata alle esigenze dello spettacolo del Secondo corso Attori. A questo si aggiungono le musiche originali di Barbara Di Profio - compositrice del III anno di Musica Applicata per l’Immagine e il Teatro della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado.

Civica teatro RGB
Civica interpreti RGB pos
Civica musica RGB

I crediti

Personkrets 3.1 - Morire di classe
testo | Lars Norén
a cura di | Marco Plini

Interpreti
Mario Berretta, Emma Bolcato, Eleonora Brioschi, Domenico Fiorillo, Lorenzo Giovannetti, Carola Invernizzi, Leonardo Moroni, Lorena Nacchia, Giulia Rossoni, Antonio Somma, Vito Vicino, Sofija Zobina
Attori del II anno Corso Recitazione

Traduzione a cura di
Alessandra Agazzi, Andrea Amiotti, Greta Caseti, Ilaria Consonni, Elsa Carozza, Ilaria Melzi, Giobatta Perosa, Federica Strafile
Corso di Laurea Magistrale in Traduzione Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli

Adattamento teatrale a cura di
Giulia Cermelli, Giorgia Colantuono, Matilde Marras, Eliana Rotella
Autori del III Anno del Corso Autore Teatrale

Musiche originali di Barbara Di Profio
Compositrice del III anno di Musica Applicata per l’Immagine e il Teatro – Civica Scuola di Musica Claudio Abbado

Guarda le foto dello spettacolo

Pietà e terrore a Sergels Tor

In svedese il titolo è già tutto un programma: Personkrets 3.1 con cui la municipalità di Stoccolma designa chi vive ai margini della società.
Nell’opera alcolizzati, drogati, prostitute, psicopatici, senza fissa dimora e disoccupati popolano Sergels Torg, una piazza del centro di Stoccolma, tutta cemento.
Lars Norén
ha abbandonato l’universo chiuso delle esplosioni familiari, campo di battaglia di coppie della tradizione strinberghiana, per quello della marginalità.

La pièce è un flusso continuo di dialoghi frammentati e azioni che potrebbero terminare, sembrerebbe, in qualsiasi momento, ma che in realtà formano un universo micro-drammatico minuziosamente costruito, con sottintesa ironia e critiche graffianti. Si tratta di un grande affresco la cui durata, variabile rispetto alla messa in scena, è un elemento importante. Descrizione intensa di chi ogni giorno è preoccupato per la propria sopravvivenza, provoca nel lettore/spettatore quella “pietà e terrore” di cui già parlava Aristotele: «Quando pensiamo di poter esserne noi stessi vittime, o qualcuno dei nostri cari e che il pericolo sembra essere così vicino a noi», che permette un’identificazione profonda.
Questa opera, che sembra essere lontana anni luce dalla drammaturgia classica, provoca in ogni caso lo stesso effetto.

Marco Plini

L'Autore

Scopri di più su Lars Norén*

*Il Link rimanda ad un articolo di Gianfranco Capitta de Il Manifesto, scritto in occasione della scomparsa dell'autore il 28 gennaio 2021. Vi rimandiamo a questa breve ma esaustiva lettura che si conclude con "...A LARS NOREN va insomma il merito di essere riuscito, con la concretezza della scrittura drammaturgica (sempre studiata, a volte addirittura sulle caratteristiche degli attori che quei ruoli avrebbero poi interpretato in palcoscenico) a trasfigurare i modelli «sacri» del 900 teatrale, Brecht e Artaud, col pensiero nuovo di Foucault e Basaglia appunto, come è stato scritto. Un lavoro geniale e commovente quasi, che ora ci lascia in eredità, vera frontiera di senso e di linguaggio per le nuove generazioni e per il nuovo teatro"