Empathic Chamber #0.3

venerdì 27 ottobre ore 19.00
Spazio Fattoria – Primo Piano/Fabbrica del Vapore
Via Giulio Cesare Procaccini 4, Milano

coreografia di Yasmine Hugonnet
assistente alla coreografia Simona Rossi
performer Mirko Donsanto, Andrea Filidei, Matteo Marongiu, Ilaria Quaglia, Federico Rassu, Francesco Romagnoli, Miranda Secondari, Eleonora Strobino, Francesco Valli, Yeva Sai

realizzato - nell’ambito di Danae Festival 2023 - in collaborazione con Teatro delle Moire presso Fabbrica del Vapore
col sostegno di ProHelvetia, Istituto Svizzero

Yasmine Hugonnet, presenta Empathic Chamber #0.3, spettacolo - esito performativo a seguito del laboratorio che vede il coinvolgimento dei performer della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi del Corso Accademico di Danza Contemporanea coordinato da Marinella Guatterini.
Il laboratorio - dal 23 al 25 ottobre negli spazi danza della Paolo Grassi e dal 26 al giorno del debutto negli spazi di Fabbrica del Vapore - è orientato alla creazione di una nuova pratica. Si tratta della composizione di due presenze distinte: una persona che si immerge nell'avventura del gesto (pratica del divenire e altri strumenti) per generare il movimento e un'altra persona, un “doppio” che può muoversi tra osservazione a distanza, imitazione fedele o furto e un'appropriazione vivace e irriverente delle esperienze dell'altro.
Questo gioco può prendere impulsi di velocità o compressione a seconda della distanza e dell’orientamento tra gli esecutori.
Si tratta di esplorare la posta in gioco dell'appropriazione del linguaggio dell'altro, attraverso un'empatia affettiva e mimetica. Presentire il gesto nascente, perseguirlo, dedurlo, precederlo, indurlo….
Il laboratorio performativo si basa sugli strumenti sviluppati dalla coreografa nell'ambito della sua continua ricerca sulla concomitanza di immobilità e movimento, sull'attenzione e sulla pratica della reciprocità.

La coreografa

Yasmine Hugonnet è una coreografa, ballerina, ricercatrice nata a Montreux, Svizzera. Ha sviluppato il suo linguaggio di danza concentrandosi sulla relazione tra posture, attenzione e immaginazione. Approfondendo la sua comprensione del movimento, dell’attenzione, della nascita di figure, dell’idea di posture come contenitori, all’interno dei suoi processi ha sviluppato una pratica di ventriloquio. Dal 2018 è supportata dal Théâtre de Vidy (Losanna): ha fondato il CHRONOLOGICAL trio, selezionato per un tour in Svizzera dal Fondo dei Programmatori, e presentato molteplici volte in Francia, Italia e Belgio. Nel settembre 2019 ha creato e presentato il progetto in situ Extensions al Parco Bellerive, con 12 performer della regione di Losanna. Nell’ottobre 2019 ha iniziato una residenza di tre mesi a Palermo a Palazzo Butera, come parte del programma di residenza dell’Istituto Svizzero Palermo Calling. In dicembre 2019 ha presentato diversi progetti in questo contesto: un adattamento del progetto Extensions, includendo danzatori italiani, così come le coreografie individuali Se Sentir Vivant e Le Rituel des. Nel 2019 ha concepito Seven Winters, un lavoro che include sette performer e che è stato messo in scena nel settembre 2020 al Théâtre de Vidy e poi al Festival d’Autunno a Parigi (collaborazione tra Atelier de Paris e CCSP), al palco nazionale di Besançon (co-prodotto in partner nel contesto di European Interreg system) e all’ADC di Ginevra. Nel 2020 Yasmine Hugonnet ha ricevuto il Label + Romand con il suo progetto Les Porte-Voix, realizzato nel 2022, di cui sta realizzando anche una versione per giovani pubblici. Yasmine Hugonnet / Arts mouvementés è attualmente sotto contratto con la città di Losanna e il Canton Vaud per tre anni, 2020-2022.

Danae Festival

Danae Festival è un progetto internazionale multidisciplinare dedicato alla sperimentazione nell’ambito delle performing arts che presenta e sostiene artisti e artiste che lavorano alla ricerca di nuovi linguaggi della scena.
Distintosi negli anni per la sua radicalità, trasversalità e spregiudicatezza, Danae Festival nel 2023 festeggia 25 anni con un'edizione speciale. Curato con passione dal Teatro delle Moire e interessato a rendere visibili esperienze artistiche nuove, coltiva anche una dimensione nomade, uscendo sin dalle prime edizioni dalla sala teatrale, per occupare spazi inediti, promuovendo pratiche performative realizzate nel tessuto urbano, dando vita a veri e propri accadimenti fuori dall’ordinario.