Nome proprio: Giuseppe Zigaina
sabato 11 novembre 2023 - ore 20
Sala Teatro - via Salasco 4
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
monologo di Eliana Rotella
con Arianna Sain
Un uomo, un quadro, il ritratto di un’assenza. L’amicizia tra Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Zigaina, due figure di riferimento del panorama culturale italiano del ‘900, poi la scomparsa del primo, con tutto ciò̀ che si porta dietro. Zigaina inizia a studiare tutta l’opera scritta e non di Pasolini, cercando tracce per analizzare la sua morte attraverso ciò̀ che rimane dell’artista. Nasce da qui Hostia. Trilogia della morte di Pier Paolo Pasolini, un’opera a cui Zigaina dedica per anni tutte le sue energie e il suo tempo. Smette di dipingere, prende tempo con chi chiede nuovi lavori. Temporeggia a tal punto che il critico Goldin entra nel suo studio a Cervignano del Friuli e scrive su una tela un esasperato ESPRIMITI. Zigaina invece non smette di scrivere, di studiare, dando vita a uno dei più̀ approfonditi studi dell’opera pasoliniana mai pubblicati. Come ci si relaziona, oggi, al tema sempre più̀ labile della memoria? Come si può̀ raccontare e ancora di più̀ ricordare un peso di Padri (artistici e non) che sembra insormontabile, nel tentare di ricostruirlo e darne un senso nella contemporaneità̀? Uno sforzo umano e politico del chiedersi cosa fare, poi, di ciò che abbiamo ereditato, di smontare e rimontare il mito di una persona che è diventata immagine, simbolo e icona di un passato ancora vivo e ancora imprescindibile nel cercare di rappresentare e testimoniare il presente.
Affetto
sabato 11 novembre 2023 - ore 20:30
Sala Teatro - via Salasco 4
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
di Elena C. Patacchini e Giuseppe Pipino
lettura scenica di Riccardo Avramo, Marco Barriera
Lo spettacolo Affetto
parla dell’amicizia tra il pittore Giuseppe Zigaina e Pier Paolo Pasolini ma anche di quella tra i due autori e interpreti. E viceversa.
Il dispositivo drammaturgico, infatti, è basato su una continua alternanza delle voci e delle identità, procedendo per entrate e uscite nelle due amicizie, che scorrono lungo la strada dell’identificazione, ironica, paradossale, affettuosa, condotta da un’intenzione – costante – di farsi delle domande.
Chi sono stati Zigaina e Pasolini l’uno per l’altro?
Chi sono io per te, Elena?
Chi sei tu per me, Giuseppe?
In scena, due amici vivi che fanno un tentativo, a metà tra la ricognizione e la reminiscenza, di parlare di un’amicizia mettendo in gioco la propria, discutendo dell’affetto, della morte, dell’ossessione. Indagare la storia della propria relazione per scoprire quella inaccessibile tra Zigaina e Pasolini, attraverso le loro opere, la loro collaborazione, le cose che si sono scritti, tutte quelle che hanno tentato di dirsi.
La performance vede due corpi nello spazio, altri due appena evocati, un computer, uno schermo, dei microfoni e un viaggio che fa da panorama. Presente eppure irraggiungibile.
L’indagine attorno alla storica amicizia – e alla nostra – si concretizza, infatti, nella proiezione di immagini girate oggi nei luoghi che hanno contraddistinto il rapporto tra Zigaina e Pasolini, dal paese in cui è nato quest’ultimo, Casarsa della Delizia, a Grado, passando per il Tagliamento e per gli hotel, i bar, i ristoranti che i due amici hanno frequentato, che forse non esistono più – anche e soprattutto per chiedersi, e per chiedere al pubblico:
Cosa resta?
Di un’amicizia, di un affetto, dell’arte, delle opere, cosa resta? Delle lettere che non si sono mai scritti, dei nostri messaggi su WhatsApp, della loro fatica, della nostra, cosa rimane di noi, se non alcune tracce confuse, parole scritte e mai dette, dimenticate.
Forse salire sul palco, portare noi stessi e anche loro sulla scena, raccontare, mostrare, domandare sarà proprio questo: dire quel che non è mai stato detto, di loro, di noi, dire l’indicibile di tutti, o almeno provarci.
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria
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