Nota congiunta dell'autrice e del regista
Laundry Machine è un dispositivo spazio temporale, un buco nero, una macchina del tempo, un tentativo di caos, una lavatrice che mescola i luoghi e le epoche, il tempo, ma anche le vite dei personaggi e i loro rimpianti.
Della lavanderia nella quale sono ambientati gli eventi raccontati nel testo non rimangono che pochi elementi, fagocitati dal buco nero che continua a mangiare lo spazio che lo circonda.
Solo la lavatrice, protagonista della catastrofe, rimane integra e si staglia nello spazio come un monito, un ricordo, una presenza.
In questo non-luogo, in questo spazio mentale, si muove un professore di fisica alla ricerca di risposte dal suo passato, così come tutti gli altri personaggi che popolano questo spazio in cui ciascuno porta i panni sporchi della propria esistenza nella speranza di essere perdonato, ripulito, riportato a quello che era, salvato.
Ognuno combatte con il proprio "buco nero", ma come possiamo evitare di finirne inghiottiti?
Elena C. Patacchini e Matteo Finamore
Crediti
Testo | Elena C. Patacchini
Regia | Matteo Finamore
Con | Mario Berretta, Emma Bolcato, Domenico Fiorillo, Carola Invernizzi, Sofija Zobina
Musiche | Gabriele Rinaldi
Scene e costumi | Benedetta Bodini, Laura Colnaghi, Angela Mangiafave, Nicholas Giorgio Pedrali
si ringrazia Linqing Yang per la collaborazione alla costruzione delle scene
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