viaggio mostruoso e affascinante attraverso l'ultimo grande movimento teatrale del '900
Progetto didattico di Marco Plini con il Secondo Corso Attore
30 giugno / 7 luglio 2017
Teatrino - Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
FEDRA'S LOVE
diSarah Kane
30 giugno ore 20:30
3 luglio ore 20:30
4 luglio ore 15:00
5 luglio ore 17:30
6 luglio ore 20:30
7 luglio ore 15:00
Fedra Giuditta Costantini
Ippolito Davide Cirri
Strofe Ilaria Zanotti
Dottore Giulio Biscardi
Prete Claudio Pellegrini
Teseo Marko Bukaqeja
e con Silvia D'Anastasio, Francesca Fatichenti, Giulia Perosa, Sebastiano Bronzato
SHOPPING & FUCKING
di Mark Ravenhill
1 luglio ore 20:30
3 luglio ore 15:00
4 luglio ore 17:30
5 luglio ore 20:30
6 luglio ore 15:00
7 luglio ore 20:30
Mark Giulio Biscardi
Lulu Silvia D'Anastasio
Robbie Sebastiano Bronzato
Gary Marko Bukaqeja
Brian Davide Cirri
KILLER DISNEY
di Philip Ridley
2 luglio ore 20:30
3 luglio ore 17:30
4 luglio ore 20:30
5 luglio ore 15:00
6 luglio ore 17:30
7 luglio ore 17:30
Presley Stray Claudio Pellegrini
Haley Stray Francesca Fatichenti / Giulia Perosa
Cosmo Disney Doriana Costanzo
Killer Cavalier Giulio Biscardi
Ingresso gratuito - Prenotazione Obbligatoria r.paparella@fondazionemilano.eu
Negli anni '90, un gruppo di opere di giovani autori impiegavano materiale molto esplicito e apertamente conflittuale per esplorare il nostro modo di vivere e di essere. Mai prima di allora tante opere erano state tanto esplicite, aggressive o emotivamente oscure. Sebbene la drammaturgia abbia sempre rappresentato la crudeltà umana mai prima di allora la brutalità dei temi era sembrata così diffusa.
Autori come Sarah Kane, Mark Ravenhill, David Greig, Jez Buttherworth, Philip Ridley, Irvine Welsh, solo per citarne alcuni, sono ormai diventati dei classici, rappresentati in tutti i palcoscenici del mondo e studiati nelle accademie e nelle università, in quanto caratterizzano un' epoca specifica ma contemporaneamente sono un ponte per capire l'epoca presente.
Infatti le distopie di questi ventenni mostrano in fieri il mondo in cui viviamo oggi.
Linguaggio sboccato, argomenti osceni, uso costante del sesso sulla scena, umiliazioni ,violenza, questi sono gli elementi essenziali attraverso cui questi autori cercano di afferrare il pubblico per la collottola e non lasciarlo più finchè non ha recepito il messaggio.
Una drammaturgia scioccante, che provoca un confronto con gli spettatori, ma densa di contenuti su cui riflettere. La visiona plastica di un mondo disumanizzato dalla violenza e lo shopping, dalla perdita di storie collettive e dalla paura come metro di relazione con gli altri, dalla perdita di identità e di empatia, un mondo che sembra corrispondere alla famosa affermazione di Margaret Thatcher: '' Non esiste una cosa chiamata società''.
Marco Plini