23- 29 ottobre 2017
direzione artistica di Giampiero Solari
testo di Enrico Baraldi, Milan Zavda
traduzione di Marina Sabristov
regia di Enrico Baraldi
con Liliana Benini, Francesca Muscatello
scene e costumi Marta Solari, Rossana Gea Cavallo
Note dell’autore
“Le prigioni sono costruite con le pietre della legge, i bordelli con i mattoni della religione” – William Blake
Ogni volta che ci sono due persone, allora ci può essere un dialogo. La persona che crede nel dialogo ha la possibilità di superare la sua ombra. La persona che è disponibile a ricevere messaggi dall’altro mondo, potrà prendere le giuste decisioni in questo mondo. Ma cosa succederebbe se perdessimo la nostra bussola morale? La potremmo ritrovare nelle chiese o nelle prigioni? Gli archetipi del comportamento e del carattere umano continuano a tornare come se fossimo tutti pellegrini (e quindi migranti) dalla nascita fino alla morte. Il nostro viaggio della vita è lastricato da pensieri, parole e azioni, che sono manifestazioni del nostro mondo interiore con le sue credenze, bisogni e valori. E quindi – possiamo avere ragione senza essere esclusi allo stesso tempo? Pagheremo per quello che siamo stati?
Note di regia
A e B sono in fuga. O forse stanno dando la caccia a qualcuno. Si stanno nascondendo da quello che c’è fuori. Ma cosa c’è fuori? E cosa c’è dentro, nel profondo, da scoprire? Perché si stanno nascondendo? Chi sono Loro? Forse nemmeno A e B lo sanno, o forse se lo sono dimenticati. Nel dubbio parlano di filosofia e si dilettano in divinazioni astrologiche, mentre il mondo irrompe assurdo e trasformato attraverso le notizie trasmesse da una radio.
A e B mettono in scena il paradosso di due emarginati che parlano di emarginazione e il conflitto tra un abbandono rassegnato alla paralisi e l’incedere di una rimozione che porta a fuggire costantemente dalla realtà. A e B infatti forse sono semplicemente rinchiusi in un manicomio e ancora non se ne sono accorti.