Il piano didattico del 2° anno regia trova il suo centro nella messinscena da parte di ciascun allievo del corso di un breve atto unico della drammaturgia contemporanea, allo scopo di mettersi alla prova nel lavoro con gli attori e gli altri strumenti della regia in forma possibilmente compiuta. L’anno accademico in corso vede la preziosa collaborazione di Fabulamundi e Premio Hystrio per la selezione dei testi.
Considerando fondamentale poter misurarsi con risposte attoriali attendibili, si ritiene importante il coinvolgimento di attori già formati.
Profilo degli attori
Cerchiamo 2 attori uomini (età scenica 30 / 50 anni) disponibili all’improvvisazione e al lavoro fisico, disponibili a recitare parti femminili .
Periodo di lavoro repliche comprese
13 aprile – 13 maggio 2023
Casting
Il CASTING si svolgerà in presenza, in due fasi:
- Prima fase (previa convocazione in base al materiale inviato): 20, 21, 22 marzo
- Seconda fase: 3‐4 aprile (per la seconda fase verranno inviati materiali specifici)
Per candidarsi, è necessario inviare via mail curriculum vitae, 2 foto (1 primo piano e 1 figura intera), eventuali link video a casting.paolograssi@scmmi.it entro il 9 marzo 2023, indicando nell’oggetto della mail “CASTING_PELI”. Si prega di indicare nella mail date e orari di preferenza per la prima fase del casting.
Le convocazioni alla prima fase con le indicazioni di lavoro, saranno comunicate via mail, entro il 14 marzo.
La retribuzione prevista è alla minima sindacale, non trattabile, per un totale di 22 gg lavorative comprensive delle 3 repliche.
Non è previsto alcun rimborso spesa ulteriore. Saranno prese in considerazione solo candidature di attori diplomati presso accademie riconosciute o con esperienza professionale equiparabile.
L'autrice
''Ogni volta che finisco di scrivere un testo,
penso sempre che non avrò mai un’altra idea,
e invece poi come per magia ecco che riparto.''
Carlotta Corradi, classe 1980, è una drammaturga, documentarista e sceneggiatrice romana. Lavora in teatro sin da giovanissima al fianco del regista italo-americano Thomas Otto Zinzi che seguirà per 10 anni come assistente a diversi spettacoli e laboratori. Si laurea al DAMS di Roma in Teatro e ottiene un diploma alla New York Film Academy in Digital filmaking. Tornata in Italia inizia una serie di documentari sull'arte e sulla letteratura per la società Dazzle Communication; frequenta il corso di sceneggiatura Script e lavora come lettrice per Rai Fiction. È autrice di ''Lipstick'', tra gli altri, di ''Via dei Capocci'' testo vincitore del Premio Mario Fratti, di ''Peli'' con la regia di Veronica Cruciani, del testo ''Aritmia'' finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2014. Attualmente scrive anche per il cinema e per la televisione.
Sinossi
Melania e Rossella, due donne di mezza età, ogni giovedì giocano a Burraco insieme alle loro amiche. Un appuntamento consueto che d'un tratto si apre al non-previsto. Oggi, a casa di Melania, '' le altre non ci sono '' e questo permette a Melania di stare finalmente in intimità con la sua cara amica. Le due signore per bene sono sedute una di fronte all'altra; giocano, bevono del tè, si raccontano a mezza bocca, spettegolano e parlano di ciò che fanno le loro conoscenti. Finché, improvvisamente, il ritrovo pomeridiano e lo spensierato rituale borghese del Burraco si trasforma in una resa dei conti, in uno scontro che non risparmia colpi. Il cerone borghese si scioglie e le due donne senza remore si urlano in faccia la verità, una vita di non detti. S'insultano, si strappano di dosso vestiti e parrucche mostrando i corpi maschili dei loro interpreti. Eccoli spuntare i peli, fioriscono sotto gli occhi del pubblico.
Note di Regia
Peli è un gioco. Un gioco come quello del Burraco, quando ci si scalda gli animi e si comincia a sudare, a togliersi la giacca, a divertirsi e a bere, a dire certe cose che non avremmo mai detto prima. Quante volte mi è accaduto da bambino di osservare i parenti giocare a carte a casa dei nonni. Dopo la ''recita'' con la pasta al forno e l'immancabile tiramisù della zia Rosi, sul tavolo del salone veniva adagiato un manto verde che si riempiva di pinelle, di briciole, semi di sesamo e faccende in sospeso. Quel tavolo diventava il luogo deputato di ogni tragedia e di ogni riso. Mi accorgevo di tante verità che emergevano a loro insaputa. Vedevo le loro reali intenzioni, i balloon dei fumetti tra i capelli rossi di nonna. Non riuscivo mai a capire quale fosse il limite di quel gioco. Perché quando si gioca, come succede per miracolo in teatro, non si comprende più quando ''si fa per davvero o per finta''. A volte si gioca proprio per dire la verità. Peli è il gioco di due attori che usano la finzione dichiarando fin da subito la teatralità. Ci rendiamo conto che quella delle due donne è la storia di due creature umane che hanno solo bisogno di amore e di compagnia. Melania e Rossella sono due cavità che trasudano solitudine. Alla fine lasciano cadere le loro maschere, qualcosa che stava per rompersi da più di 20 anni e che finalmente si è rotta.
Calogero Scalici
I personaggi
''I personaggi non sono en travesti, le loro anime sono femminili dall'inizio alla fine del testo''
Rossella è pungente ma in fin dei conti la più fragile, vanta rapporti col secondo marito che in realtà non ama da più di vent'anni, ha una vergogna inespressa per il primogenito gay e cela la passione giovanile di una sola notte col defunto marito di Melania che, per ipocrisia e per amore, ha finto di non sapere. A Rossella dà fastidio la bruttezza, la bruttezza delle cose, delle persone, della parola ''Peli''. Un termine sgradevole che non vorrebbe sentir pronunciare perché allude alle indecenze, al sesso, ai segreti che l'amica Melania progressivamente farà emergere. Melania vive da sola, vaga per casa da sola. È vedova da circa 3 anni. Beve e non vuole ammetterlo. Ha una figlia che non le fa mai visita perché lavora sempre e non ha tempo da dedicarle. Non le importa più far finta o dover dimostrare qualcosa, vuole essere vera, autentica e ritrovare con Rossella il loro antico rapporto d'amicizia seppellito nel tempo da una coltre di falsità educata, ipocrisie e altre formalità. Per Melania i ''Peli'' sono necessari, ''servono a essere brutti'' dice. E a cosa serve essere brutti? A essere veri!