Paolo Giorgio


regista e drammaturgo

Paolo Giorgio opera prevalentemente nell’ambito della creazione originale e della mescolanza dei codici espressivi. Fra i suoi ultimi lavori si ricorda: Visita a Giorgio Gaber, spettacolo di teatro canzone (2009 Teatro Sant’Eulalia, Cagliari); Suono, di e con Eugenio Finardi (2008 Teatro Filodrammatici, Milano); Bauman (Zygmunt) Circus, dai testi del grande sociologo polacco, (2008, prod. Mittelfest – Tieffe-Filodrammatici); La Bottega del Caffè, radicale riscrittura della commedia goldoniana (2007, prod. Biennale di Venezia, Tieffe-Filodrammatici); Glas Astiteatro 32 (2010).
A livello pedagogico insegna da diversi anni a Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, in particolare all’interno del Corso di Regia Teatrale. Si è occupato di diversi progetti di cooperazione internazionali, come lo scambio didattico fra la Paolo Grassi e il PWST di Cracovia. La sua linea di approccio all’insegnamento ha come scopo primario l’acquisizione dei fondamenti grammaticali del teatro, le regole di base del gioco, quelle nozioni e quegli strumenti pratici che servono a compiere i primi passi, e faranno da sostegno in quelli successivi. Per la recitazione, in particolare, affronta il percorso necessario ad approcciare correttamente alla realizzazione di una scena: dalla scoperta delle circostanze date presenti nel testo, all’individuazione delle azioni fondamentali, in direzione della consapevolezza dei propri strumenti espressivi.
E' responsabile dei progetti internazionali della Scuola Paolo Grassi.

‘Il mio lavoro nasce dallo studio degli strumenti stanislavskijani, ma si muove sempre più verso una interpretazione personale che porti l’attore ad essere creatore autonomo del proprio personaggio. In particolare sono interessato all’utilizzo di questi strumenti al di fuori di un codice strettamente naturalistico. Lavoro in particolare sulla connessione fra azione fisica, testo e immaginario interiore. A partire dall’esame di un materiale testuale (e delle regole di funzionamento del suo codice specifico), lavoro sulla costruzione dell’immaginario di riferimento necessario ad agire in scena e sulla sua proiezione nella relazione con gli altri attori e nello spazio.
Quando sai fare una cosa, imparane un’altra’. Paolo Giorgio