Marco D'Amore


Si diploma nel 2004 alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Seguono varie esperienze teatrali, tra cui si ricordano quella con la compagnia di Elena Bucci e Marco Sgrosso Le Belle Bandiere e quella de La trilogia della villeggiatura, con Toni Servillo.
Nel 2005, con Francesco Ghiaccio, fonda la compagnia di produzione teatrale e cinematografica La Piccola Società con la quale, nel corso degli anni, ha prodotto, diretto e interpretato quattro spettacoli teatrali (Solita formula, Il figlio di Amleto, L'albero e L'acquario) e due cortometraggi (Gabiano con una sola B e Voci bianche) entrambi in concorso al Festival del Cinema di Torino.

Nel 2010 è co-protagonista al fianco di Toni Servillo nel film Una vita tranquilla di Claudio Cupellini. Nel 2012 arriva la notorietà con la serie TV Benvenuti a tavola - Nord vs Sud e nel 2014 il grande successo grazie alla serie TV Gomorra. Nel 2014 produce con la sua compagnia e Indiana Production Company il film Un posto sicuro sui disastri dell'eternit, ed è nel cast dei film Perez., con Luca Zingaretti diretto da Edoardo De Angelis e Alaska con Elio Germano e la regia di Claudio Cupellini.

Nel 2016 dirige e interpreta il dramma American Buffalo di David Mamet (nella traduzione di Luca Barbareschi), presentandolo poi in una tournée protrattasi anche nel 2017 e nel 2018. Nel 2019 debutta come regista dirigendo il quinto e il sesto episodio della quarta stagione di Gomorra, serie TV di grande successo internazionale.

Inoltre interpreta Ciro Di Marzio anche nel film L'immortale, diretto da lui stesso (debuttando quindi anche come regista cinematografico), che racconta le vicende del personaggio dopo la terza stagione della serie TV. La pellicola viene distribuita nel circuito cinematografico italiano il 5 dicembre del 2019, e ottiene parecchio successo tra il pubblico, superando i 6 milioni di euro d'incasso. Per questo film, D'Amore ottiene in seguito la candidatura alle edizioni 2020 dei David di Donatello e dei Nastri d'argento, in entrambi i casi nella categoria riservata al miglior regista esordiente, riuscendo ad aggiudicarsi la vittoria ai Nastri d'argento.