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MATTATOIO

testo di Marco Di Stefano - regia di Giorgia Azzellini

Spettacolo inserito in NUOVI INCROCI VIII Edizione
Rassegna teatrale realizzata dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi dedicata alla giovane regia e alla drammaturgia contemporanea

maggio 2025
giovedì 8 maggio ore 20:30 - Prova Generale
venerdì 9 maggio ore 17:00 - Debutto + a seguire incontro con l'autore Marco Di Stefano
sabato 10 maggio ore 16:30 - Replica

Aula 5 - via Salasco 4, Milano
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Crediti dello spettacolo

Testo | Marco Di Stefano
Regia | Giorgia Azzellini
Tutor | Alberto Cavecchi
Interpreti | Chiara Maggio e Paulette Rufin

Light design | Fabrizio Visconti
Sound design | Hubert Westkemper

Luci | Paolo Latini, Simona Ornaghi
Scene e attrezzeria | Alice Capoani, Mattia Franco, Aurora Gallo
Costumi | Nunzia Lazzaro, Fabiola Soldano

Un ringraziamento speciale per aver prestato le loro voci a
Dario Azzellini, Massimo Azzellini, Clémence Jourdan Delmonte, Giulia Mantovani, Sara Mino, Maria Rosa Mammoliti, Mirko Lanfredini, Noemi Schiavone, Gabriele Simone, Alessandro Spinelli, Maria Rosa Potenza, Leonardo Teruzzi, Pietro Vuolo, Vittorio Zampino.
E grazie a
Giacomo Diegoli, Pasquale Renella

Nota di regia - Giorgia Azzellini

Lo spettacolo indaga fino a che punto una persona è disposta a spingersi per ottenere ciò che desidera, in un contesto sociale estremo.

In un mondo dove l’apparenza domina e il denaro detta le regole, la scena si apre in una boutique di carni: un luogo raffinato quanto disturbante, in cui eleganza e orrore si fondono in un’estetica seducente e brutale.
Qui, l’identità diventa merce di scambio e l’ascesa sociale si conquista al prezzo più alto: sé stessi.
Una riflessione cruda e viscerale su una società che divora chiunque osi desiderare qualcosa di diverso dalla ricchezza.
I personaggi, estremizzati nelle loro aspirazioni, prendono vita in una recitazione situativa che alterna momenti ironici e surreali. Le loro trasformazioni, sia emotive che fisiche, vengono enfatizzate dal continuo mutare dell’abbigliamento, simbolo tangibile del loro percorso interiore e sociale. La metamorfosi non è solo esteriore, ma rappresenta un sacrificio profondo, dove i protagonisti rinunciano progressivamente alla loro essenza per adattarsi a una società che premia chi abbandona le proprie "debolezze" e aspira alla ricchezza.

La boutique di carni diventa un microcosmo del consumismo estremo, dove l’umano è ridotto a merce e l’idea di femminilità e identità viene sacrificata in nome del conformismo sociale. Il luogo, cupo ed elegante, è dominato dai toni del bianco e del nero, colori che simboleggiano il contrasto tra la purezza apparente e l’oscurità interiore che caratterizza i protagonisti e la società in cui vivono. Ogni intermezzo trasforma lo spazio scenico, creando un’atmosfera surreale e inquietante, che evolve grazie alle luci, che partono da toni neutri e sfociano in colori innaturali, a simboleggiare il progressivo distacco dalla realtà.

Il rumore bianco di una cella frigorifera, presente come sottofondo durante gli intermezzi, diventa l’emblema di una modernità disumanizzata e crudele. Su questo rumore si sovrappongono registrazioni di articoli reali sulla compravendita di organi, accentuando il tema di sfruttamento e de-umanizzazione che permea la società rappresentata. Ogni elemento scenografico, luminoso e sonoro contribuirà a intensificare la sensazione di disagio e violenza, mettendo in scena il ribaltamento dei ruoli di carnefice e vittima di questa società.

L'autore

Marco Di Stefano è un drammaturgo italiano le cui opere si caratterizzano per un linguaggio audace e provocatorio, in grado di sondare le profondità della psiche umana e le contraddizioni della società contemporanea. La sua scrittura è una fusione di realismo e surrealismo, capace di restituire la complessità e la violenza dei temi che affronta, spingendo spesso il pubblico a riflettere su temi come il potere, l'identità, la disumanizzazione e la condizione umana.

Utilizza la forma teatrale come strumento per esplorare le tensioni e le fratture della società. La sua scrittura, sebbene ancorata alla realtà sociale, si sviluppa in un linguaggio che mescola toni surreali e ironici mettendo in scena universi interiori in conflitto e difficoltà esistenziali.

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NUOVI INCROCI 2025 - VIII EDIZIONE

Rassegna teatrale dedicata alla giovane regia e alla drammaturgia contemporanea

realizzata dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi in collaborazione con Fabulamundi Playwriting Europe, Premio Hystrio, OnStage! e Premio Annoni
coordinamento del progetto drammaturgico Chiara Boscaro

8 >10 maggio 2025 - Palestrina - Aula 5 - Aula 9
5>7 giugno 2025 - Palestrina - Aula 9

via Salasco 4, Milano
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

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