Dsc 2077

CANDIDE - tre variazioni

Studio sul testo di Mark Ravenhill a cura di Massimo Navone con gli attori del secondo anno

Febbraio 2020
mercoledì 19 || giovedì 20 || venerdì 21 - ore 19:00
sabato 22 - ore 15:30
Teatrino di via Salasco, 4
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Tre variazioni su CANDIDE di Mark Ravenhill

a cura di Massimo Navone

Consulenza musicale di Silvia Girardi
con gli Attori del secondo anno

i cast

Primo Quadro

Giulia Agosta - Jacqueline
Ludovica Baiardi - Mamma di Rosa
Elia Galeotti - Candide
Riccardo Giacomella - Barone
Silvia Guerrieri – Baronessa
Michele Marullo - Drammaturgo/Marinaio
Gennaro Mazzuoccolo - Ufficiale Bulgaro
Eleonora Mina - Cunegonde/Rosa
Miriam Moschella - Contessa
Azul Parente - Paquette
Lorenzo Prevosti - Sergente Bulgaro /Jacques
Simone Roberto Ruvolo - Pangloss
Edoardo Nicola Spina - Candide attore

Secondo Quadro

Giulia Agosta - Emma
Silvia Guerrieri - Sarah
Michele Marullo - Adam
Eleonora Mina - Cameriera
Azul Parente - Sophie
Lorenzo Prevosti - Ben
Simone Ruvolo - Mike
Edoardo Nicola Spina – Ted

Terzo Quadro

Ludovica Baiardi - Sarah
Riccardo Giacomella - Tim
Gennaro Mazzuoccolo - Sceneggiatore
Miriam Moschella - Hannah

Epilogo

Voltaire - Marco Trotta/ Elia Galeotti / Silvia Guerrieri/ Lorenzo Prevosti

Scene e attrezzeria: Pio Manzotti, Alice Capoani, Mattia Franco
costumi: Enza Bianchini, Nunzia Lazzaro
luci: Paolo Latini, Simona Ornaghi

Note di regia

Dal celebre racconto filosofico di Voltaire, Ravenhill prende spunto per focalizzare l’attenzione contro quella che definisce una grave malattia dell’Occidente: l’Ottimismo. Con la sua caustica ironia ci fa riflettere su come il costringersi o il farsi costringere a pensare che tutto debba andare sempre bene, che tutto debba avere sempre un esito positivo, sia innaturale. ‘(...) È una filosofia assurda- dice Ravenhill- che è stata consacrata dalla cultura pionieristica americana e che ha pesantemente influenzato negli ultimi vent’anni tutto il pensiero occidentale. Tutto deve andare per il meglio, basta impegnarsi per avere ‘successo’. Peccato non capire cosa si possa intendere veramente per ‘successo’. Penso addirittura che forzare il pensiero ad una forma di positività costante sia insano, faccia proprio male alla salute mentale(...)’
Condivido in pieno questo punto di vista, e sono rimasto molto colpito dalla particolarità teatrale delle cinque diverse variazioni sul tema che l’autore ci propone. Con gli allievi del 2° corso attori abbiamo deciso di studiare le prime tre. Si inizia dall’ambientazione settecentesca del primo quadro, una sorta di ‘divertissement’ marivaudiano che rivisita attraverso l’espediente meta-teatrale l’avventura del Candide originale, per passare poi ad una dimensione contemporanea. Nel secondo quadro, ambientato ai nostri giorni in una sala per ricevimenti di un hotel, la filosofia dell’ottimismo si frantuma trasformando una festa di compleanno in un incubo dall’esito drammatico. Il terzo quadro è ambientato nell’ufficio di una produzione cinematografica, dove si discute accanitamente circa la possibilità o meno di poter rappresentare il dolore e la tragedia umana con la dovuta sincerità.

Quello di Ravenhill è un materiale drammaturgico raffinato e sorprendente, ricco di registri recitativi e stilistici diversi. È una palestra impegnativa e appassionante che ci ha offerto personaggi molto diversi e situazioni surreali, attraverso le quali riflettere su temi estremamente attuali, che ci riguardano molto da vicino.

Massimo Navone