Gli incontri didattici
Luca Fusi, docente di Mimo e Analisi dei movimento, ha organizzato questo seminario invitando Sada Dao, scenografo burkinabé, dottorando a Clermont Ferrant.
Il seminario si è svolto in un fine settimana. Il sabato pomeriggio in collegamento con Papa Kouyaté gli studenti, un folto gruppo di primo e secondo anno, hanno potuto avere una formazione teorica sulla storia e la pratica della tradizione teatrale africana. Papa Kouyaté, architetto e scenografo, responsabile del Centre Djelia e del festival Yeleen a Bobo Dioulasso in Burkina Faso, è figlio di Sotigui Kouyaté, attore storico di Peter Brook.
Il seminario
La lezione di Papa Kouyaté è partita dalla figura, importantissima per alcune popolazioni dell’Africa Occidentale, del Griot, poeta e cantore con il ruolo di conservare la memoria degli avi. Attraverso il Griot la storia di una famiglia viene magnificata. Il Griot viene iniziato fin da piccolo ed è grazie a lui che la storia di un villaggio, di una famiglia viene ricordata.
Si tratta di un teatro che va incontro al pubblico, un teatro sociale, che interagisce con la popolazione, che la invita alla rappresentazione della “maschera” figura che seguendo la tradizione del Griot racconta del defunto e della sua famiglia funge da collegamento fra gli Dei, gli antenati e i viventi. Maschera che viene conservata da chi la porta.
Dopo un pomeriggio di racconti da parte di Papa Kouyaté interrotto da innumerevoli domande poste da studenti interessatissimi, la giornata si è conclusa con Sada Dao che ha chiesto ai partecipanti di tornare il giorno dopo con vestiti in più da indossare e quattro nomi di famiglie a scelta.
Nella giornata di domenica al mattino Sada Dao ha spiegato il lavoro da preparare. Sono stati formati quattro gruppo e ognuno ha ideato una breve rappresentazione per ricordare e magnificare una famiglia. Al centro della rappresentazione la Maschera che su un piedistallo proclamava le prodezze del defunto (antenato?).
Dopo il momento di ideazione con il supporto dei docenti, Sada Dao e Luca Fusi, i gruppi hanno provato nel parco della Civica Paolo Grassi per poi uscirne e dirigersi al Parco Ravizza dove si sono esibiti: cinque minuti per gruppo, in tutto venti minuti, durante i quali il pubblico si è formato con naturalezza e interesse intorno alla rappresentazione. Un pubblico che viene invitato a partecipare, verso il quale i teatranti si rivolgono coinvolgendolo.
Al termine delle rappresentazioni grande entusiasmo da parte dei ragazzi e dei frequentatori del parco che hanno avuto la sorpresa di assistere e partecipare a una rappresentazione teatrale. Una giornata ricca di profondi significati e di coinvolgimento empatico che si leggeva con evidenza sui volti degli studenti della Paolo Grassi. Alcuni di loro potranno continuare l’esperienza grazie a un prossimo seminario a Ouagadougou, previsto nel mese di agosto.
Approfondimenti su l'Altiero
Maggiori dettagli e informazioni potranno essere reperite nell’articolo che verrà pubblicato, al riguardo, su L’Altiero, il web magazine della Civica Scuola Interpreti e traduttori Altiero Spinelli, dove vengono pubblicate esperienze e ricerche di tutte e quattro le Scuole di Fondazione Milano