28 - 29 GIUGNO 2018
giovedì 28 giugno ore 19:00 e ore 21:30
venerdì 29 giugno ore 18:00 e ore 20:00
Sala Café Rouge
Teatro Franco Parenti
scene Filippo Giaccone e Laura Pigazzini
costumi Elena Passerini
musiche originali Giovanni Zof
suoni Luigi Suardi
fonica Valentina Hernandez
riprese video Chiara Caliò
post-produzione Mattia Galione
tecnico video Fabio Brusadin
disegno luci Daniela Bestetti
organizzazione e promozione Tobia Canducci, Anna Sofia De Santis e Simona Gramegna
Direzione della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi: Giampiero Solari
Direzione artistica del progetto: Tatiana Olear
Tutor dei registi del progetto: Michele De Vita Conti, Tatiana Olear
Tutor degli organizzatori: Anna Guri
Consulente sound design: Hubert Westkemper
Consulente musicale: Andrea Mormina
Coordinatore Corso Autore Teatrale: Renato Gabrielli
Tutor degli scenografi: Davide Petullà, Beatrice Laurora
Tutor per i costumi: Claudia Botta
Coordinatore Istituto di Ricerca Musicale: Massimo Mariani
Tutor dei compositori: Alberto Morelli, Giovanni Venosta - Civica scuola di Musica (IRMus)
Luci: Paolo Latini, Simona Ornaghi
Costruzione scenografie: Alice Capoani, Mattia Franco, Irene Bonifazi, Ryan Contratista
Consulenza costumi: Enza Bianchini, Nunzia Lazzaro
Responsabile organizzativo: Rossana Valsecchi
Comunicazione: Roberta Paparella
Riprese di scena: Domenico Onorato
Foto di scena: Marina Alessi
progetto sviluppato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado - Istituto di Ricerca Musicale
Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Si ringraziano gli uffici delle Scuole
Note di drammaturgia
Il testo nasce dalla volontà di esplorare il momento della creazione artistica, visto come un campo di forze tra la presenza e l’assenza, la realtà e il suo riflesso, il soggetto e lo sfondo, il mondo interiore e quello esteriore.
Uomo esplora il vuoto lasciato dalla donna amata, scomparsa tragicamente, di cui ha rimosso il ricordo. Nel tentativo di riportare alla mente l’immagine di lei scopre che l’elaborazione del proprio lutto ha fortemente a che fare con la nascita di un’idea e la realizzazione di un’opera.
La creazione trova quindi il suo motore in un vuoto iniziale, in un’assenza, indagata nelle sue sfumature di mancanza, perdita e morte.
In un viaggio attraverso episodi passati e immaginati, Uomo è accompagnato da Eco, una figura che somiglia alla compagna persa. Anche grazie a lei egli esplora il rapporto tra l'idea e il ricordo, comprendendo che ricostruire un’immagine significa anche in parte crearla.
Francesca Mignemi
Note di regia
Immediata è stata l’associazione tra il testo e il celebre mito di Narciso ed Eco, il quale racconta l’incontro di due opposti: il bel Narciso incapace di guardare al di là di sé stesso e la ninfa Eco tutta tesa al possesso dell’amato fino ad annullarsi e a dissolversi nel nulla.
Riletta dalla moderna psicanalisi, la leggenda rappresenta l’archetipo di storie d’amore ancora attuali, caratterizzate dalla dipendenza affettiva.
Narciso ed Eco diventano nel nostro caso Donna e Uomo; ed è nella mente di quest’ultimo che si svolge la vicenda: uno spazio astratto inizialmente bianco, immobile e vuoto nel quale a poco a poco affiorano frammenti di ricordi sbiaditi e confusi.
Confrontandomi con un testo poetico ed evocativo, ho scelto di elaborare una regia fortemente legata al lavoro sull’immagine e sul suono. Gli attori si trovano così ad interagire con input video e sonori spazializzati. Il desiderio è quello di immergere attori e spettatori in un’atmosfera che sappia essere eterea come un sogno e violenta come un incubo. Chiara Callegari