Monga

ECO

coreografia di Camilla Monga con i Danzatori del 1° anno

venerdì 19 aprile 2024 h. 17:15 - Sala Danza
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Crediti

coreografia di Camilla Monga
Musica Federica Furlani
Voce Marta Del Grandi
Interpreti
Alice Burato, Martina Corea, Adele De Manincor, Maria Serena Dipace, Lara Isabel D'Urso, Michele Fimiani, Noemi Fiorese, Dario Pio Garella, Martina Giampà, Anna Giurdanella, Matteo Kaeppeli , Ilenia Lelario, Gaia mancini, Tommaso Panigoni, Chiara Pelusi, Alessia Puleio, Adriana Ramos Bustamante, Asia Scalese, Martina Zonta Serrano

Nota di Camilla Monga

La coreografia Eco dialoga su una melodia che richiama le mitiche figure delle sirene incantatrici. Durante la performance i danzatori interpretano una partitura di voci femminili che conducono il pubblico verso un mondo parallelo al “qui e ora”; infatti, sia pubblico che danzatori, sono isolati nella collettività, rimanendo connessi da una serie di sensazioni che sanno di vivere nello stesso momento.
Si tratta, in altre parole, di uno “straniamento” condotto passo dopo passo dagli artisti che invitano il pubblico a seguirli verso una meta di consapevolezza che prende corpo solo grazie allo stare insieme cullati dalla visione del movimento armonico. Le somiglianze di questa situazione con l’incontro di Ulisse e le sirene sono molteplici: innanzitutto, la forza ammaliatrice delle sirene che trascina i naviganti a raggiungerle così come il pubblico segue i danzatori; in seguito, il significato stesso del canto, che conduce - secondo la leggenda - alla conoscenza assoluta così come chi partecipa all’evento si sente portare verso una nuova percezione di sé nella natura; ancora, l’essenza stessa della voce femminile che ricorda proprio quella di bellissime creature dei mari. C’è un ultimo elemento da prendere in considerazione riguardo alle sirene; nonostante fossero tentatrici e pericolose per i naviganti, non vivevano nel mare, bensì erano creature aeree, somiglianti più all’Ariel shakespeariano che alle greche ninfe fluviali. Nella loro natura, quindi, gli elementi dell’aria e dell’acqua si fondevano creando un quadro di fascino e terrore che si schiudeva verso l’assoluto. Ancora una volta, perciò, si comprende come i danzatori incarnino le movenze delle sirene e ne seguano al tempo stesso la voce, coinvolgendo il pubblico che sempre di più si sente parte del tutto.