EXTRACURRICULARI / SERALI E OPEN CLASS / LABORATORI TEMATICI

ARCHIVIO

Questo non è un pugnale

Studio su “Macbeth” di Shakespeare attraverso le azioni fisiche

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Questo non è un pugnale

Studio su “Macbeth” di Shakespeare attraverso le azioni fisiche

Questo non è un pugnale

Analisi attiva del testo e azioni fisiche

Il lavoro con le azioni fisiche: questo è il nome che si dà alla ricerca teatrale su cui Stanislavskij ha speso gli ultimi anni della sua vita e che alcuni suoi allievi, sia diretti che spirituali, hanno sviluppato e approfondito. Più che di un metodo si tratta di una serie di strumenti che, in diverse fasi del loro lavoro, possono risultare utili all’attore per analizzare il testo e metterlo in vita sulla scena. Grotowski definiva il lavoro con le azioni fisiche la “premessa necessaria” per chiunque si occupi di arti performative. In questo senso si tratta di un lavoro base, utile per ogni attore, a prescindere dallo stile del testo su cui si lavora, a prescindere dall’estetica del regista o della compagnia con cui si lavora.

a cura di Luciano Colavero

date: 6 aprile - 18 maggio 2018

350 €

L'ammissione al corso avviene tramite invio della documentazione richiesta: CV e breve lettera motivazionale.
Scadenza iscrizione ammissione:
22 febbraio 2018.
Per iscriversi all'ammissione è necessario seguire la procedura a partire dal link a destra nella corrente pagina, allegando il proprio CV (dove vi sia la propria foto in formato foto tessera accanto al nome) e una lettera motivazionale, entrambi in formato PDF. L'iscrizione al colloquio d'ammissione è gratuita.

Prerequisiti per l'ammissione al modulo: il corso è destinato a chiunque desideri conoscere o approfondire il cosiddetto lavoro con le azioni fisiche. Si rivolge ad allievi di livello intermedio, che abbiano già incontrato nel proprio percorso la necessità di essere autonomi nella creazione di una scena.
CV e breve lettera motivazionale. Tra i requisiti attitudinali e motivazionali è condizione imprenscindibile la garanzia di frequenza, la puntualità e l'eventuale studio nei tempi stabiliti di materiale dato dal docente (lettura testi e memoria di pezzi indicati).

“Macbeth” di Shakespeare
“Macbeth” è l’opera più breve di Shakespeare e forse la più densa. La sua fama di oscurità e di malvagità è così diffusa che soltanto con una mente libera possiamo scoprirne gli autentici gioielli. Se guardiamo senza pregiudizi al testo scopriamo che un grande spazio nell’opera lo riveste l’immaginazione. Molto spesso nel testo quanto il personaggio afferma di vedere e quanto lo spettatore effettivamente vede sono due cose diverse. Ci sono allucinazioni visive, uditive, tattili. Questi momenti offrono grande spazio all’attore per lavorare con il lato più poetico delle azioni fisiche. In questi momenti speciali il teatro supera se stesso e le azioni prendono una qualità particolare, vanno al di là della quotidianità, spingono lo spettatore a immaginare tutto ciò che l’attore suggerisce soltanto, avvicinano l’esperienza del teatro a quella dei sogni.

Obbiettivi
Alla base del lavoro dell’attore c’è l’azione. L’azione viene prima del testo, dello stile, dell’espressione, della comunicazione. Fare azioni reali che coinvolgano il corpo nella sua totalità, sostenute da una specifica energia e da precise immagini interiori, è la premessa necessaria per qualsiasi creazione scenica. Recitare è agire organicamente. Apprenderlo attraverso il fare è il primo obiettivo di questo corso.
Ma un attore non deve soltanto saper fare un’azione reale, deve saper mettere in vita decine, centinaia di volte la medesima azione con la stessa qualità e precisione. Recitare è organizzare e seguire una partitura perfettamente ripetibile. Anche questa è una premessa necessaria, e apprenderla nel fare è un altro obiettivo di questo corso.
Organicità e organizzazione, flusso della vita e forma, improvvisazione e partitura sono due facce della stessa medaglia, la base della recitazione, le sue fondamenta, il terreno da coltivare assiduamente.

Contenuti
Il lavoro che faremo insieme prevede un risveglio fisico e un training d’ensemble all’inizio di ogni incontro. Faremo giochi teatrali per sviluppare l’attenzione reciproca, la reattività, la prontezza, la decisione. Lavoreremo alla creazione, installazione, modulazione e trasgressione di partiture fisiche che possano essere rielaborate per mettere in scena i brani di testo che useremo durante il corso. Faremo studi e improvvisazioni. Introdurremo alcuni elementi di analisi del testo per l’azione. Lavoreremo sulla struttura drammatica, scomponendo il testo in parti, individuandone gli avvenimenti e la composizione. Vedremo come fare a definire gli obiettivi dei personaggi e i compiti per gli attori. Cercheremo di distinguere nel testo le circostanze che spingono l’azione e quelle che, seppur importanti per il significato della scena, non spingono l’attore ad agire.

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